Un ambizioso progetto del Consorzio olivicoltori, sostenuto da PrimaCassa.

L’olivo è una coltivazione millenaria in Friuli Venezia Giulia, ma la consistenza attuale della coltivazione (l’unica al mondo attuata al di sopra del 46° parallelo), la certifica il Servizio statistico dell’Ersa, l’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale. Nel 2021, nella nostra regione erano destinati alla coltivazione dell’olivo da olio (area della Dop Tergeste compresa), 278 ettari (certamente aumentati ulteriormente in questi ultimi due anni) con piante di un’età media compresa tra i 6 e i 9 anni, portando al 5° posto la coltura tra le specie frutticole maggiormente coltivate nella nostra regione, dopo la vite, il melo, l’actinidia e il nocciolo. Le varietà presenti sono diverse, oltre alle autoctone Bianchera, Gorgazzo, Buga e Carbona (si sta lavorando anche sulla moltiplicazione della Savorgnana, recentemente recuperata).
Nell’annata 2021, scrive ancora l’Ersa, L’olivo da olio ha conseguito risultati migliori rispetto al 2020. La quantità di olive molite, infatti, è più che raddoppiata (873 t, +122,7%) e, sebbene la resa in olio delle olive (12,4%) sia risultata inferiore del 4,9%, anche la produzione di olio extravergine d’oliva (evo) è più che raddoppiata (108 t, +111,8%) con un valore alla produzione che ha superato il milione di euro.

Un Consorzio, a Martignacco

Pare, dunque, di assistere alla rinascita di questa coltura che, alcune storiche gelate, avevano significativamente danneggiato, scoraggiando gli agricoltori alla coltivazione e all’impianto. Il fatto è che la crescita delle superfici e del numero dei piccoli frantoi che si occupano della trasformazione non è stata governata. Sarà anche dato dal fatto che ogni singolo olivicolture dedica alla coltura superfici limitate, non si professionalizza, non è sempre adeguatamente formato e molti oliveti sono stati piantati in zone collinari, più favorevoli se ben drenate, ben ventilate e ben esposte al sole, ma difficili da lavorare in maniera adeguata. Era necessario, perciò, mettere a sistema queste esperienze, offrire i necessari servizi alla filiera e creare una sorta di polo regionale dell’olio evo. Con questi ambiziosi scopi, nel giugno del 2022 è nato il Consorzio dei produttori di olio extravergine di oliva del Friuli Venezia Giulia.
«I soci fondatori sono 15 e dedicano alla coltivazione dell’olivo una trentina di ettari – spiega il presidente del Consorzio, Bruno Della Vedova, di Rive d’Arcano -. Naturalmente, ora che il progetto del quale parleremo è in fase esecutiva, la compagine sociale è assolutamente aperta alle altre associazioni oleicole già presenti sul territorio e ai singoli produttori».

Cosa c’è da migliorare nel comparto?

In questi anni, gli impianti sono stati messi a dimora in maniera spesso casuale (in riferimento alle varietà) e anche in località di bassa pianura, poco adatte. Dunque, serve intervenire in ambito aziendale per migliorare questa parte e, soprattutto, programmare in maniera adeguata i nuovi impianti (circa 15-20 ettari l’anno). L’attenzione deve essere posta verso le varietà a drupa grossa (con alta resa in olio), rustiche, robuste, poco suscettibili alle fitopatie. Va tenuto presente che ogni singola impresa agricola può ricevere un finanziamento pubblico, fino a un massimo di spesa di 25mila euro (attraverso il sostegno bancario), per migliorare e aumentare la produzione. L’olivo può diventare, così, una interessante integrazione del reddito aziendale e rappresentare una coltura capace di recuperare, almeno in parte, terreni marginali regionali, ma vocati alla sua piantumazione.

Parlando di trasformazione, quali obiettivi vi siete posti nello scrivere il progetto?

Anche in questo caso, desideriamo essere protagonisti della qualità
dell’olio evo regionale (attualmente assai diversificato) e della sua completa tracciabilità. Due caratteristiche indispensabili per stare sul mercato in maniera adeguata e organizzata.

Dunque, il cuore pulsante del progetto sarà il nuovo frantoio?

Esattamente. Per realizzare il nostro progetto investiremo 1.250.000 euro. Un milione di euro dedicato all’acquisto dell’immobile di Martignacco (già avvenuto) e del frantoio con annessi e connessi. Gli ulteriori 250 mila euro saranno destinati alla formazione, promozione e commercializzazione. Vogliamo che tutto sia pronto per la prossima stagione di molitura (ottobre 2023), anche per rispettare i tempi progettuali. Il frantoio sarò di tipo verticale, di ultima generazione (non farà utilizzo di acqua nel processo di estrazione), con una capacità di lavorazione di circa 12-14 quintali di olive l’ora. Un’altra sua caratteristica sarà quella di essere dotato della tecnologia 4.0 e la sua modularità consentirà la gestione della trasformazione anche di piccole partite di drupe (ma non inferiori ai 3-4 kg). Troverà spazio, nei locali, anche un piccolo laboratorio per il controllo-qualità; ci sarà uno spazio per la cella condizionata che ospiterà le olive appena raccolte e uno per la conservazione condizionata dell’olio (l’olio è un grasso facilmente deperibile). È prevista pure una linea di imbottigliamento ed etichettatura. Altri locali saranno dedicati alle degustazioni, agli incontri formativi e a uno spazio espositivo e di vendita diretta.

Quale la destinazione dei sottoprodotti?

Il frantoio consortile vuole essere sostenibile (è prevista anche l’installazione dei pannelli fotovoltaici) e sposare i principi dell’economia circolare. Dunque si prevede la valorizzazione dell’acqua di vegetazione, della pasta spremuta, dei polifenoli e del nocciolato, in collaborazione con gli Istituti di ricerca e le imprese del settore.

Ci sono altri vantaggi per i soci del Consorzio?

La Regione ha reso disponibili ulteriori 300mila euro di finanziamenti complessivi a disposizione delle aziende olivicole del Consorzio per gli ammodernamenti aziendali, con l’ottica, dunque di rafforzare la filiera. Non posso non ricordare, qui, il ruolo di assistenza alle pratiche; di coordinamento tra aziende, Consorzio e Regione, oltre che di anticipazione finanziaria, svolto da PrimaCassa che, tra l’altro, ci sta consentendo di realizzare il nostro progetto in tutta tranquillità e a costi assolutamente accessibili.