Care Socie e Cari Soci,
dopo quanto abbiamo vissuto negli ultimi tre anni, e ancor di più dopo quanto accaduto negli ultimi 12 mesi, consapevoli della nostra storia e del nostro ruolo, come Credito Cooperativo dobbiamo interrogarci sulla necessità di sostenere lo sviluppo non solo di un nuovo tipo di economia, ma anche di un nuovo tipo di società. Il modello dominante degli ultimi decenni – quello della competizione quantitativa fra le parti dove prevale “l’individuo che ha successo economico” a prescindere dal “come” e dal “perché” – sta dimostrando i suoi punti deboli.
Come Cooperatori abbiamo il dovere di provare a immaginare un percorso che disegni un modello diverso per governare lo sviluppo dell’economia (e non solo di quella); un nuovo modo di governare la ri-globalizzazione che ci investirà attraverso la trasformazione energetica, tecnologica, industriale, sociale e ambientale.

Pur nella consapevolezza che l’interdipendenza dei mercati continuerà a essere un elemento caratterizzante della nostra economia, non possiamo negare che crediamo utile rendersi un po’ meno dipendenti da economie straniere; accorciare le nostre catene del valore; rivedere certe politiche di delocalizzazione e valorizzare i “capitali pazienti” delle Comunità locali. Si aprirebbero nuove opportunità, potrebbe innescarsi un circolo virtuoso con la centralità dei territori e delle realtà locali e, forse rallenterebbe anche il declino demografico e la nuova emigrazione di tanti giovani talentuosi e preparati. Una simile visione non può prescindere dal ruolo delle banche, in generale, e di quelle di Comunità in particolare che, da sempre, sono elemento essenziale di ogni politica di sviluppo. Recentemente un imprenditore le ha definite il “sangue che porta ossigeno all’intero corpo economico”.
Siamo convinti della centralità del Credito Cooperativo e – per quanto ci riguarda – di PrimaCassa in un simile processo.
Finalmente le cose che noi Cooperatori di Credito sappiamo da sempre, per vita vissuta, perché le facciamo accadere nella realtà quotidiana, stanno trovando dignità accademica: “il modello della banca locale funziona: facilita l’accesso al credito, soprattutto nei finanziamenti a lungo termine” (Beccalli, Rossi, Viola, 2022); “consente di ridurre le diseguaglianze di reddito” (Minetti, Murro, Peruzzi, 2020); “assicura redditività ed efficienza, a prescindere dalla variabile dimensionale” (Bruno, Marino, 2022).
Ci auguriamo che presto anche le normative di settore, sia quella primaria che quella secondaria, sappiano adeguarsi alla missione che la Storia, la Costituzione e le Comunità hanno assegnato alle Banche di Credito Cooperativo.

La Comunità PrimaCassa

Le sfide che oggi attendono una Cooperativa di Credito non riguardano solo la sua capacità di competere, di innovare, di rendersi più sostenibile, di stare sul mercato, ma anche il suo essere parte di una Comunità e il conseguente modello di partecipazione di quella Comunità alla vita della Cooperativa: queste sono le coordinate fondamentali che, sin dalle origini, hanno reso possibile l’affermarsi di una forma d’impresa diversa da quella capitalista.
Una Cooperativa di Credito che deve rispondere ai bisogni e alle aspettative di migliaia di Soci e di decine di migliaia di famiglie e di imprese non può non interrogarsi sulle modalità con cui garantire un senso di appartenenza diffuso alla propria Comunità di riferimento e un adeguato livello di responsabilità della classe dirigente verso la base sociale.
Perché ciò accada è necessario amare la propria Comunità; che significa sentirsi parte integrata e viva della stessa, partecipare attivamente al perpetuarsi della sua cultura, della sua identità, del suo “spirito”.
Purtroppo constatiamo, sempre più spesso, che queste caratteristiche interiori che “fanno la Comunità” stanno attraversando crescenti difficoltà. E non attribuiamo la responsabilità alla pandemia che ha solo aggravato un fenomeno che, però, già preesisteva!
Sembra che ciascun Individuo reciti solo sé stesso nella propria personale realtà e un tanto gli basti. Di conseguenza Persone quasi isolate fanno più fatica a pensare e vedere quelle dimensioni che abbiamo chiamato “Comunità” e, non sentendosi inserite in una dimensione plurale, trovano legittimo non occuparsene o, peggio, farlo solo in termini di sterile lamentela generalizzata.
È anche per stimolare a un nuovo protagonismo che abbiamo avviato l’iniziativa “Giovedi, Prima di Tutto”: una serie di incontri mensili per provare a risvegliare in ciascuno di Noi la bella esperienza interiore in cui la propria esistenza acquista senso proprio in virtù dello stesso senso che anche Altri matureranno all’interno di una sfera collettiva.
Ma nel corso del 2023 abbiamo in programma anche molte altre iniziative con l’intento di accrescere una conoscenza diffusa in materia di gestione dei propri risparmi, di copertura dei rischi, di indebitamento consapevole, di sostenibilità sociale e ambientale. Conoscenza diffusa che funga da fondamento a una rinnovata coscienza civica collettiva che può fare la differenza delle nostre Comunità.

I risultati del 2022 di PrimaCassa

Nonostante le incertezze e le complessità, come avrete modo di leggere nelle pagine che seguono, possiamo archiviare anche il quinto esercizio successivo alla fusione da cui ha tratto origine PrimaCassa con una certa soddisfazione. Del resto, vi avevamo già anticipato qualche mese fa che gli andamentali della nostra Cassa di Credito Cooperativo evidenziano risultati positivi sotto tutti i punti di vista. Quello di cui andiamo più orgogliosi è il forte senso di appartenenza e lo spirito di squadra che si è consolidato fra le Persone PrimaCassa: oltre 200 Cooperatori che operano con impegno e dedizione e dimostrano ogni giorno la loro capacità di essere riconosciuti da Soci e Clienti non come semplici venditori di prodotti e servizi bancari e assicurativi, ma come veri e propri consulenti che si prendono cura del cliente e che hanno competenze professionali e standard valoriali più elevati rispetto alla media del settore. Il loro operare ha portato il patrimonio della nostra Cooperativa a 148 milioni di euro, con raccolta per oltre 1,7 miliardi, che evidenzia la fiducia che i risparmiatori ripongono in noi e impieghi per quasi un miliardo a dimostrazione del sostegno che la BCC assicura alle sue Comunità di riferimento. Il tutto con una qualità degli attivi fra le migliori a livello nazionale (NPL ratio al 3,3%) e con percentuali di svalutazione superiori all’80% che mettono in evidenza l’estrema prudenza che caratterizza la nostra azione, pur senza mai far venire meno l’impegno a favore di imprese e famiglie. Di rilievo l’impegno profuso per sostenere la riqualificazione del patrimonio edilizio attraverso l’acquisto, fra il 2021 e il 2022, di oltre 1200 pratiche per un valore superiore ai 50 milioni di euro che ha completamento saturato il plafond fiscale a disposizione. A questo sono da aggiungere oltre 800 mila euro di interventi a supporto di iniziative e progetti realizzati a favore dei Soci e delle Comunità dalle tante Associazioni di Volontariato che rendono unico il nostro territorio.

Quest’anno avremo modo di reincontrarci di nuovo in presenza dopo ben tre anni di “assemblea con il rappresentante designato”. E saremo in tanti e motivati a dimostrare, con una partecipazione non formale, il nostro attaccamento alla Cooperativa e la nostra volontà di essere proattivi protagonisti di un futuro che vogliamo costruire insieme.

Vi aspettiamo numerosi e partecipi!