e la cooperazione può giocare un ruolo importante in libertà e con creatività.

Nel mentre ci accingiamo ad andare in stampa con il numero che vi presenta i risultati del 2019, non possiamo non rivolgere il nostro primo pensiero ai dolori e alle sofferenze che l’emergenza sanitaria della pandemia in corso ha causato e sta tuttora causando in tutto il mondo e, in particolare, nel nostro Paese.
Così come avvertiamo il forte dovere di esprimere un sincero e commosso ringraziamento a tutti i medici, gli infermieri, gli operatori sanitari, i volontari e tutti coloro che, anche a rischio della propria salute e della propria vita, si sono prodigati per alleviare dolori e sofferenze e per dare una mano, in qualunque modo, nel difficile contesto che siamo chiamati a vivere.

Moltissime persone hanno perso la vita, molte di più si sono ammalate e chissà quante altre ancora si ammaleranno o moriranno prima che scienziati e ricercatori trovino il vaccino e i farmaci adeguati. A tutti noi spetta il compito di tenere atteggiamenti adatti a contenere il più possibile la diffusione del Covid-19.
Sono passati 137 anni dalla nascita della prima Cassa Rurale italiana, a Loreggia, nel 1883 e 120 da quando ha visto la luce il primo nucleo cooperativo da cui poi siamo arrivati a PrimaCassa. Da allora, l’intuizione di quella prima esperienza si è radicata nei territori, si è moltiplicata e strutturata nel tempo in forme organizzative diverse per essere sempre più capace di accompagnare e sostenere la crescita e la coesione all’interno delle economie locali.
Come tutte le BCC, anche la nostra Cassa di Credito Cooperativo è caratterizzata non solo dalla prossimità ai territori, ma dall’appartenenza a quei territori e soprattutto alla Gente che costituisce quelle Comunità. Cooperative di Credito per le quali la creazione e l’indivisibilità delle riserve e l’assenza dello scopo lucrativo individuale costituiscono un naturale orientamento verso visioni e strategie di lungo termine.

Banche cooperative, basate su un principio di democraticità e di parità tra Soci. Banche che investono in attività produttive e nei progetti delle famiglie le risorse lì dove le raccolgono, in presa diretta con i loro territori.

In un contesto di incredibile incertezza sugli effetti delle politiche monetarie e regolamentari si inserisce il fosco scenario delle conseguenze economiche dell’emergenza mondiale dell’epidemia da Coronavirus. Purtroppo, le aspettative sono di tempi lunghi per risolvere l’emergenza sanitaria, che anzi potrebbe non aver ancora toccato il suo picco a livello mondiale, e di tempi ancora più lunghi per smaltirne gli effetti economici. Al punto che anche i “futurologi” meno pessimisti paventano conseguenze sull’economia assai peggiori di quelle della crisi finanziaria 2007-2008.
Se così sarà, come ormai pare accertato, gli effetti sull’economia di un Paese fortemente indebitato come l’Italia, saranno amplificati a dismisura, attesa la scarsa disponibilità di leve di contrasto. Prendiamo atto degli sforzi che il nostro Governo sta facendo per garantire, nell’immediato, la liquidità necessaria alla sopravvivenza delle imprese e assicuriamo
che la nostra Cooperativa di Credito si è immediatamente attrezzata sul piano organizzativo per dare concreta risposta alle esigenze delle imprese e delle famiglie che si rivolgono a noi sia sul piano consulenziale che su quello di garantire le coerenti linee di affidamento.
Abbiamo sempre sostenuto che è proprio nei contesti di incertezza che la Cooperazione, quella autentica, da il meglio di sé consentendo alla libertà e alla creatività delle Persone di mettersi, insieme, al servizio delle Comunità e del bene comune. Gli eventi ci stanno dando l’opportunità di dimostrare, con i fatti, la verità di questa affermazione.
Come sarà il mondo e la nostra società quando l’emergenza sanitaria sarà finita? Possiamo ancora pensare (o meglio illuderci) che si possa tornare alla normalità di qualche mese fa? Il mondo sarà globalizzato come prima?

Quante volte ci poniamo e ci sentiamo porre domande simili a queste? Risposte, per ora, sono quasi impossibili da dare. Ma è probabile che si possa immaginare una riscoperta della dimensione locale, una reinternalizzazione di filiere produttive per garantirsi maggior autosufficienza di Paese o di settore/distretto, diverse politiche di approvvigionamento di materie prime e di semilavorati, nuove forme e politiche di trasporto e di relazione, nuovi processi formativi, e potremmo continuare.

Crediamo, tuttavia, di poter affermare che per superare le difficoltà che il futuro ci porrà davanti dovremo affidarci, come da generazioni ben sanno fare le Genti Friulane, al coraggio, alla voglia di fare e di affrontare i rischi d’impresa e di dare lavoro alle Persone, alla determinazione e, soprattutto, alla capacità di lavorare, di imparare e di sognare. Abbiamo la
certezza che sarà dura, selettiva e molto impegnativa; ma coloro che vorranno, potranno! E tutte le Persone che costituiscono PrimaCassa-Credito Cooperativo FVG saranno al loro fianco.